Vuelta a España 2020, l’UCI spiega quanto successo all’arrivo della decima tappa

L’UCI prova a spiegare quanto successo ieri alla Vuelta a España 2020, una decisione che ha portato alle proteste questa mattina alla partenza. Se inizialmente era stato deciso, da regolamento originario, di applicare la regola dei tre secondi, ovvero che sia necessario un distacco di tre secondi fra un corridore e quello che lo segue sul traguardo perché venga applicato un distacco effettivo, la giuria ha cambiato idea dopo il traguardo. Una decisione che ha così visto Primoz Roglic (Jumbo-Visma) indossare la maglia di leader a scapito di Richard Carapaz (Ineos Grenadiers), con anche altri corridori che si sono ritrovati, a sorpresa, a perdere tre secondi in classifica.

“Inizialmente la decima tappa della Vuelta a España 2020 era stato identificato dall’organizzazione come un probabile arrivo in volata – spiega una nota dell’UCI – Visto lo strappo finale nell’ultimo chilometro e il fatto che non c’è stata una volata, la giuria ha deciso di applicare il punto 5 del protocollo (che consente al presidente della Giuria dei Commissari UCI di interpretare le situazioni in base alle esigenze e applicare qualsiasi eccezione. Il calcolo dei distacchi è dunque stato mantenuto secondo la regola di un secondo fra ogni corridore, come da articolo 1.2.017. Classifica di tappa e Classifica Generale sono state aggiornate di conseguenza. Come da protocollo, qualsiasi decisione riguardo queste applicazioni dipende dalla Giuria dei Commissari in modo del tutto indipendente”.

Una spiegazione che tuttavia apre il fianco palesemente alle critiche dei corridori, che hanno spiegato stamani alla partenza di aver corso in funzione di un regolamento che poi è stato modificato. Tattiche e modalità di affrontare la salita finale sarebbero infatti state diverse per alcuni, sia capitani in prima persona che loro gregari, se avessero saputo il regolamento sarebbe potuto cambiare.

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